Negli ultimi anni la tecnologia di cloud computing sta facendo importanti progressi. La maggior parte di questi sforzi si sono concentrati sul “back end”, consentendo alle aziende di creare e implementare soluzioni scalabili che si basano su prodotti di provider Internet. Il campo legale, tuttavia, risulta piuttosto diffidente a queste tecnologie. Una serie di problemi – in primo luogo quelli che coinvolgono la sicurezza – hanno mantenuto le soluzioni cloud a debita distanza.
Con l’avvento di iCloud di Apple, però, il campo legale non può resistere più a lungo.
iCloud non è necessariamente rivoluzionario in ciò che fa ma il momento è di buon auspicio. Soluzioni basate sul cloud computing sono prese sempre più in seria considerazione da parte degli utenti , come dimostra la rapida crescita di DropBox . Da parte sua, il cloud computing ha il potenziale per arrivare alle masse ma allo stato attuale non garantisce la riservatezza assoluta.
L’uso personale spinge l’uso commerciale
Più e più volte nella storia della tecnologia, abbiamo visto come l’uso personale tende a influenzare anche l’ambiente business e con iCloud ciò è assai probabile. A breve la gente – compresi quelli nel campo legale – saranno così abituati a raggiungere i propri dati personali da diversi luoghi con dispositivi diversi che vorranno essere in grado di poterlo fare anche con i propri dati di lavoro.
Sicurezza dei dati con il cloud computing
Tutto ciò quindi sta sollevando preoccupazioni sulla sicurezza. Ci sono almeno tre questioni di sicurezza che icloud porta alla luce, tra cui:
- Come impatteranno le soluzioni cloud con la riservatezza? Se una terza parte ospita i documenti dell’utente – nel caso di iCloud, Apple Inc. – i dati possono essere considerati sicuri e protetti? Questo tipo di stoccaggio può essere adatto a gestire sfide legali e riservatezza?
- Come saranno gestiti nel cloud documenti e relativa data? Ad esempio, quando si parla di un documento presente in iCloud, è possibile vedere il file modificato da un momento all’altro. Come potranno le aziende acquisire specifici dati relativi al tempo? Tale faccenda è particolarmente rilevante per questioni come e-discovery.
- Come si pone iCloud in relazione all’attuale livello di sicurezza esistente? La situazione attuale dimostra che molte aziende – anche quelle in ambito legale – hanno un livello di sicurezza relativamente basso. Ciò potrebbe limitarsi ai desktop, alla rete, o ad entrambi. iCloud possiede sufficienti tecnologie che siano effettivamente in grado di offrire un ambiente più sicuro rispetto alla media?
Come entra in gioco il campo giuridico
Molti nel campo giuridico sono restii a questa tecnologia emergente sebbene vi sia un sacco di potenziale da sfruttare in ambito legale, talmente alto da avere un impatto positivo sull’andamento generale del cloud computing. In particolare, i professionisti legali sarebbero in grado di:
- Acquisire competenze sulle tecnologie di sicurezza. Apprendendo il funzionamento della crittografia in ambiente iCloud, si può analizzare meglio un servizio messo a disposizione.
- Sollecitare i fornitori di soluzioni cloud per ottenere più forti misure di sicurezza. Gli Studi Legali possono essere una forza trainante per ottenere maggiore sicurezza da parte dei fornitori di servizi cloud.
- Identificare le modalità con le quali le soluzioni di cloud possano soddisfare i requisiti di legge. Inoltre, gli Studi Legali dovrebbero aiutare ad identificare soluzioni al fine di soddisfare i requisiti normativi affinché il cloud possa avvicinarsi sempre più all’ e-discovery e ai relativi processi.
La strada è ancora lunga. Sia che iCloud si diffondi o meno, una cosa è certa: l’ambiente giuridico non può permettersi di ignorare tale tecnologia e i rischi che essa comporta a meno che supportati da una infrastruttura tecnologica che consenta loro di lavorare in autonomia e totale sicurezza.
Fonte: TheMacLawyer.com